Ristorante Il Tiglio: una storia appassionata e coraggiosa che merita di essere raccontata e gustata.
Nel cuore dei Sibillini, dove il sisma del 2016 ha lasciato ferite profonde, abbiamo incontrato un luogo che profuma di natura e di buona cucina!
Stiamo parlando del ristorante Il Tiglio, stella Michelin, situato nell’Isola di San Biagio, a Montemonaco.
Si tratta di una realtà complessa e affascinante: Il Tiglio è infatti anche azienda agricola, agriturismo e b&b.
La storia
Una storia di passione e coraggio.
Questa è una storia di passione e rinascita, che inizia da lontano, quando nel 1994 i genitori di Mazzaroni aprono una semplice trattoria.
Nel 2004, Enrico, laureato in diritto internazionale, abbandona la sua attività di ricercatore universitario per dedicarsi alla cucina, trasformando la proposta del ristorante in una direzione raffinata e creativa.
Poco dopo un’onerosa ristrutturazione, nel 2016, il sisma distrugge tutto, ma Mazzaroni non si arrende.
Grazie al supporto di un imprenditore, l’anno successivo, lo chef apre il “Tiglio in vita” a Porto Recanati, rivoluzionando la sua cucina di montagna con un menù prevalentemente di pesce.
Ma il suo sogno resta sempre tornare tra le amate montagne, dove il padre Pippo ha nel frattempo ricostruito il locale in una delle poche strutture rurali rimaste in piedi.
Detto fatto, nel 2019 riapre Il Tiglio di Montemonaco!
Nonostante la pandemia da Covid-19, Mazzaroni non si ferma e porta avanti la sua attività con tenacia e coraggio.
Nel 2022 arriva il giusto riconoscimento: il ristorante conquista la Stella Michelin, diventando il primo stellato della provincia di Ascoli Piceno.
Un traguardo importante per una storia così appassionata e coraggiosa.
Atmosfera
Una stella tra i monti.
Nel suggestivo scenario dei Monti Sibillini, Il Tiglio, unica stella Michelin del Piceno, ricavato all’interno di un antico casolare, si distingue per la sua eleganza essenziale.
Difficile descrivere la magia di questo luogo: qui sono la natura e la montagna a entrare nel ristorante e a costituirne la profonda anima identitaria.
Tutto è curato nei minimi dettagli: caldo legno e solida roccia, come due custodi silenziosi della tradizione, incorniciano perfettamente la filosofia del ristorante, trasmettendo un senso di avvolgente autenticità.
Materia prima
Sostenibilità: uno stile di vita, un moto dell’anima.
Al Tiglio i prodotti raccontano non solo la storia della fattoria annessa, ma anche l’essenza di una vita in cui tutto è sempre stato incentrato su un’economia circolare.
Sostenibilità economica e ambientale costituiscono qui uno stato mentale che appartiene alla vita di sempre.
Nato nel contesto dell’azienda agricola condotta da papà Giuseppe, il Tiglio è un agriturismo che, nel suo DNA, conserva gli elementi più puri e salubri di questa realtà, autoproducendo l’ottanta per cento delle materie prime.
In azienda si producono tartufi, patate, castagne e, naturalmente, un magnifico orto da cui rifornirsi di quasi tutte le verdure in base alla stagione.
Vengono inoltre seminati e raccolti grani autoctoni per la produzione delle farine con cui si preparano pani e paste nel ristorante.
Si allevano poi api da cui si ricava il buonissimo miele, oltre a animali da cortile e di alta corte.
Solo negli ultimi anni Giuseppe, con l’avanzare dell’età, si fa aiutare per mucche e agnelli collaborando con aziende vicine.
Il Tiglio è un’azienda agricola autentica che si impegna ogni giorno per sostenere il territorio che la circonda, lavorare i suoi prodotti in modo sostenibile e promuovere uno stile di vita sano per gli animali.
In linea con tutta la filosofia, anche per la selezione del pescato, Mazzaroni riserva grande attenzione alla filiera e alla tracciabilità di ciò che il mercato sambenedettese può offrire giornalmente.
Salubrità e qualità degli ingredienti sono dunque il frutto della cura della genuinità di ogni prodotto.
Per citarne alcuni: le patate, coltivate sulle pendici dei Monti Sibillini dal Consorzio Forestale dell’Appennino Centrale, sono il risultato di una produzione integrata e certificata dal marchio QM.
Il formaggio caprino, opera dell’Azienda agricola Fonte Granne, è ottenuto dal latte di capre allevate allo stato semi-brado e nutrite con alimenti biologici, senza l’intrusione di antibiotici o ormoni. Viene loro garantito riparo solo nei mesi invernali o quando devono partorire e allattare i loro piccoli. Per il resto del tempo, le capre si nutrono liberamente di erba e foglie, seguendo il ritmo delle stagioni.
I funghi porcini, doni della natura e controllati da esperti micologi, oltre a regalare il loro meraviglioso sapore, arricchiscono la biodiversità, poiché svolgono un ruolo vitale nell’equilibrio ecosistemico dei boschi.
Cucina
Passato e futuro congiunti nel superamento dei confini del gusto.
L’impronta sostenibile del Tiglio costituisce naturalmente anche l’essenza di un’idea gastronomica legata in modo indissolubile al ritmo della natura e ai sapori di questi luoghi.
La cucina di Enrico Mazzaroni si basa su ciò che offre la terra, non il mercato: la storia e la cultura di questi monti vengono raccontate in una proposta d’avanguardia in cui passato e futuro si congiungono superando i confini del gusto.
Menù
Ritorno e Transumanza
Il Tiglio propone, oltre alla carta, due degustazioni, entrambe frutto del percorso e delle esperienze dello chef Enrico Mazzaroni.
“Il ritorno” racconta i sapori intensi e profondi del territorio; un menu antico e contemporaneo omaggio alla storia e all’identità del ristorante. Per scoprire nel dettaglio i piatti de “Il ritorno” clicca qui.
“Transumanza” illustra invece l’evoluzione della cucina di Mazzaroni. Piatti in cui si esplora la montagna fino a raggiungere il litorale adriatico, testimoniando la profonda rinascita del Tiglio dopo le dolorose esperienze del terremoto e della parentesi a Porto Recanati.
Pesci si combinano a frattaglie e carne, dando vita a una proposta gastronomica in cui tradizione e sperimentazione si fondono in una cucina senza confini che sorprende e al contempo conforta.
Cantina
Vini del territorio, gin sorprendenti e champagne selezionati.
Ad accompagnare la cucina, una notevole cantina che conta circa 150 etichette.
Naturalmente grande attenzione è posta al territorio: la carta è tutt’un fiorire di Verdicchi, Rossi Piceni, Vernacce e Sangiovesi, a cui si accostano importanti etichette italiane e internazionali, con una particolare attenzione alla selezione degli champagne.
Oltre al ricercato assortimento di vini, merita menzione l’interessante proposta di gin, tra cui qualche chicca del territorio come il Gin Vettore nato all’interno dell’area del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
Prezzo
L’eccellenza a portata di mano.
E dopo tanta meraviglia, al momento del conto si rimane piacevolmente sorpresi dal prezzo equilibrato di questo strabiliante percorso di gusto capace di soddisfare i palati più raffinati.
Menu degustazione “Il ritorno”: sette piatti, 60 euro.
Menu degustazione “Transumanza”: dodici piatti, 98 euro.
Pasto alla carta: tre portate, costo medio, 70 euro.
Conclusioni
Un luogo del gusto che travalica mode e tempi conquistando cuore e palato.
Al Tiglio si incontra un’idea gastronomica che sa valorizzare la tradizione, ma anche renderla leggera e contemporanea.
Piatti antichi rivivono e si vivificano, tra azzardi e rassicurazioni, nelle raffinate creazioni dello chef.
Tecnica, conoscenza e sensibilità per il prodotto si esprimono in uno stile personale che racconta il territorio senza vani virtuosismi.
Tutto questo rappresenta Il Tiglio, il sogno disegnato e realizzato dalla passione dello chef Enrico Mazzaroni: un luogo del gusto non effimero che travalica mode e tempi, conquistando cuore e palato.
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