Scaccomatto

L’interpretazione lucana di trattoria moderna nel cuore di Bologna

Ristorante Scaccomatto
Via Broccaindosso, 63/b, 40124 Bologna BO

di Monica Spelta

La tradizione Lucana incontra cucina contemporanea Italiana

Tra gli storici portici di Bologna incontriamo un’offerta gastronomica contemporanea e italiana, originata dall’incontro tra la tradizione lucana e la cucina contemporanea: il ristorante Scaccomatto.

Nato nel 1987 con i fratelli Ferrara, oggi rappresenta l’interpretazione di trattoria moderna all’italiana di Mario e del figlio Simone.

Nella sala, tanto piccola quanto graziosa, l’atmosfera è accogliente e curata sia nell’arredo degli interni che nel profilo del servizio. L’impostazione è creativa e moderna ma mai complicata. Protagonista indiscussa la materia prima, declinata in preparazioni dove iI sapore Italiano veste i panni dell’attualità.

In menu, volutamente ridotto e variato in base alla stagione, troviamo paste fatte in casa, prodotti di mare e di terra.

I piatti sono accattivanti nelle presentazioni e si declinano in ricette altamente personalizzate per gusti, profumi e colori.

L’esordio a tavola è immediato e scoppiettante. Dopo una “Crema di verza con toma e olio al peperone crusco” servita come entrée, il primo antipasto è assolutamente folgorante: “Tartare di rapa rossa, latte di mandorle, rafano”, piacevole, leggero per l’assenza di grassi e garbato per l’equilibrio delle acidità. Un piatto vegetale dalla persistenza magnetica e devo dire, forse, uno dei più gustosi che abbia provato.

Rimangono ben fermi in mente e nel palato anche i “Garusoli, polentina morbida, olio di peperoni cruschi”. L’armonia tra note dolci e saline perfettamente calibrate ne fa un piatto avvolgente e goloso ad ogni assaggio.

Un percorso intrigante e leggero nella convivenza tra tradizione e gourmet

Segue un crescendo ad esaltare le materie prime simbolo della terra lucana. Iniziamo dagli “Imbutini, frutti di mare e cime di rapa”, per passare alla “Chitarrina, pomodorini appassiti, acciughe e aglio bruno, cacioricotta”; piatti che fanno volare il pensiero alla grande tradizione culinaria del meridione.

Entusiasmante balzo in autunno col “Risone, brodo di pollo, animelle e funghi”: il bosco che esplode in bocca e conquista per la sua semplicità e potenza aromatica.

Pari soddisfazione all’arrivo dei “Tortelli di toma fermentata e patate con carciofi saltati”, una preparazione delicata e avvolgente, decisamente piacevole nella setosa salsa di farcitura.

Che dire, il capitolo pasta allo Scaccomatto vale tutta la scommessa al buio, impossibile restare delusi!

Tra i secondi un’interessante e salubre proposta vegetale: “Zucca violina, pesto dei suoi semi e la sua escabeche” in cui la dolcezza della zucca è ben contrastata dall’acidità della scapece che tende a ripulire il palato ed a prepararlo al boccone successivo.

Bella, buona la consistenza della “Corba bruciata, fricassea di mare, verdure di stagione”, un secondo leggero in cui il pesce viene lasciato succoso e morbido, mentre la pelle, leggermente piastrata, crea una crosticina tostata che dona una piacevole croccantezza al piatto.

Spinge sul pedale del sapore la “Coda di bufala, gremolada, sedano rapa e spinaci”, un piatto equilibrato grazie alla delicata dolcezza del sedano rapa e alla freschezza e acidità della gremolada (trito aromatico di scorza di limone, aglio e prezzemolo).

In fine, la notevole selezione di vini (più di 300 etichette) è il giusto accompagnamento alle varie proposte del menu.

Allo Scaccomatto abbiamo gustato un percorso intrigante e leggero nella convivenza tra tradizione e gourmet. Mario e Simone sono in ottima forma e il mio consiglio è prevedere almeno una tappa per conoscere la loro cucina.

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