Cereali • Riscopriamo i grani antichi

Oggi sulla nostra tavola troviamo cereali di ogni genere: pasta, torte, biscotti, pizza e pane fatti con la farina bianca di grano tenero. Questa farina deriva da grani prodotti in modo massivo, geneticamente manipolati nel corso degli anni per avere raccolti più ricchi e abbondanti, ma decisamente sempre più poveri da un punto di vista nutrizionale.
Sarebbe davvero utile ed importante riscoprire i grani “cosiddetti” antichi, che sono varietà del passato rimaste autentiche e originali, ovvero non hanno subito alcuna manipolazione da parte dell’uomo. I più conosciuti sono il kamut ed il farro, ma ne sono presenti tante altre varietà, specialmente in Italia, come il Senatore Cappelli, Graziella Ra, il Solina,  lo Iervicella,  il Saragolla, il Gentil Rosso, il grano monococco, la Verna, il Rieti, ecc… 
I grani antichi non sono stati modificati geneticamente dall’uomo e per questo hanno una resa decisamente minore rispetto al grano moderno. Le loro spighe solo alte con colori più  scuri e chicchi irregolari, sono decisamente più sani ma non essendo coltivati in modo intensivo costano di più. Le farine che si ottengono in genere sono prodotte con macinazione a pietra, quindi sono meno raffinate, semi-integrali e mantengono inalterate le proprietà nutrizionali del cereale.
L’ibridazione messa in atto nel tempo ha determinato una maggior concentrazione di glutine nel grano moderno, con tutte le conseguenze sulla salute umana.
I grani antichi hanno un rapporto più equilibrato tra amido e glutine, con una minor concentrazione di questa proteina, di conseguenza tutti i prodotti ne derivano sono più digeribili.
La gluten sensitivity, ovvero la sensibilità al glutine che si sta sviluppando sempre più frequentemente negli ultimi anni, è probabilmente dovuta ad un consumo eccessivo di grano moderno estremamente ricco in glutine.