Percebes

Percebes, mostri sottomarini salutari

Si chiamano Pollicipes pollicipes per la scienza, ma a tavola sono noti come Percebes.
Appartengono alla classe dei Cirripedi, della famiglia dei crostacei Maxillopodi, si nutrono di plancton e non si trovano nei nostri mari, ma nell’Oceano Atlantico lungo le coste di Galizia( Spagna e Portogallo).
Hanno un aspetto decisamente singolare: lunghi pochi centimetri, si presentano con una sorta di artiglio di colore chiaro con venature marroni o nere.
Si tratta di una vera rarità, i pescatori si calano con delle funi, in acque fredde per staccarli manualmente dalle rocce.
Vista la difficoltà di raccolta, spesso il costo sia in pescheria che al ristorante è abbastanza elevato (comunque sempre meno che una classica aragosta), non li troverete infatti a meno di 30 € al kg ma possono facilmente arrivare a costare anche 90 € al kg.
Si possono grigliare o cuocere in padella ma l’ideale è immergerli per meno di un minuto in acqua bollente, per facilitarne la rottura, altrimenti molto difficoltosa. Basta ruotare di poco la chela per staccare dal carapace la carne, che rimane pressoché cruda, appena scaldata.

Percebes, sporcarsi le mani è d’obbligo

Per gustare le Percebes nella loro totalità, occorre strappare l’artiglio con le mani e mangiare la polpa all’interno, peccato rinunciare alla parte nascosta nell’artiglio finale, quella più ricercata, che di rito si assapora succhiandola avidamente!
Il loro sapore è deciso e salmastro, lievemente terroso.
Hanno numerose proprietà benefiche, sono poveri di carboidrati e non contengono molte proteine, in compenso, il loro apporto calorico è basso, mentre l’apporto di sali minerali eccellente: sono infatti ricchi di iodio, ferro e calcio, potassio e magnesio.
Diversamente da altri crostacei, inoltre, i percebes hanno un basso contenuto di colesterolo, sono poveri di grassi.
Inoltre grazie all’abbondanza di iodio, sono molto utili per il nostro metabolismo oltre ad aiutare il corretto funzionamento cellulare.
Certamente si tratta di una prelibatezza che non può abitare le nostre tavole tutti i giorni ma se vi capita l’occasione non rinunciare ad assaggiarli!